Notizia di questi giorni è il mancato accordo sul rinnovo del contratto 2022-2024 del comparto Sanità. La non firma porterà delle, inevitabili, conseguenze ai danni dei lavoratori, in questo caso non tutelati da alcuni sindacati che dovrebbero operare invece in loro rappresentanza. Il Governo aveva predisposto 1,9 miliardi di euro per questo contratto e altrettanti per il 2025-2027, ma ora gli aumenti restano congelati.
Discorso normativa, invece, resta bloccata l’introduzione del patrocinio legale gratuito in caso di aggressioni subite da parte degli operatori. Stesso dicasi per l’assistenza psicologica. Per migliorare il benessere dei lavoratori, inoltre, erano previsti sia la possibilità di settimana corta che il diritto al buono pasto per gli amministrativi in smart working.
Ma ora cosa succederà? L’ipotesi, vista la prossimità delle elezioni RSU, è che ci si sieda al tavolo per parlarne dopo l’estate. Facendo slittare ad un anno gli aumenti per i lavoratori.
Il Segretario Confsal-Fials Emilia-Romagna, Alfredo Sepe, è intervenuto sul tema dichiarando quanto segue: “Follia dei sindacati ideologici: CGIL e UIL non firmano. Così come il Nursing Up, sindacato che tra l’altro professa fanatismo professionale. Ciò significa che i lavoratori non riceveranno alcun aumento in busta paga. Adesso è tutto congelato, tutto fermo perchè i sindacati ideologici, che fanno la lotta al Governo, non firmano per fare ostruzione politica. Dimenticando che il sindacato non è uno strumento di opposizione politica e non si può giocare sulla pelle dei lavoratori”.